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Tanzania e Sud Sudan, uniti per “fare”




Club locali sempre più protagonisti della sfida Aquaplus


Il progetto Aquaplus in Tanzania e Sud Sudan assume sempre più le caratteristiche del vero progetto rotariano. Infatti, la gestione delle opere in costruzione verrà affidata alla realtà associativa locale con grande anticipo rispetto al cronoprogramma originario. Uno sviluppo che non esclude, ovviamente, l’insorgere di difficoltà.


In Tanzania si sono prolungate oltre il previsto le attività di supporto alla Società “MAKIP”, costituita tra le comunità locali con il supporto dei Distretti 2041 e 2042 per la gestione dell’acquedotto che si sta realizzando nel Paese africano. Lo slittamento è stato generato da alcuni problemi tecnici che si sono risolti attraverso l’intervento dei fornitori sia sull’impianto di clorazione che sul funzionamento del sistema di pompaggio di uno dei due pozzi realizzati causati da sbalzi di tensione della rete che hanno richiesto l’inserimento di stabilizzatore di tensione per l’impianto di Clorazione. In funzione degli interventi effettuati, è stato aggiornato anche il Manuale operativo – in precedenza consegnato alle comunità ed al Distretto Mkuranga – con l’inserimento delle modifiche tecniche apportate.


Si è nel contempo deciso che per l’assistenza e per il monitoraggio della gestione dell’acquedotto e per la verifica della sostenibilità del progetto sia economica che tecnica e dal punto di vista sanitario, due Rotariani del Club Dar North o altro club di Dar (un medico ed un tecnico) costituiranno un team che seguirà più da vicino le comunità. Questo team avrà il supporto del Team distrettuale per eventuali necessità tecniche/gestionali. Questa decisione sposta decisamente in sede locale il baricentro progettuale e operativo dell’opera, che fornirà l’acqua a migliaia di persone.


Analogamente, in Sud Sudan, si sta svolgendo un’azione intensa di coordinamento con il Rotary Club di Juba. La Rotary Foundation, cui è stata presentata la domanda di Global Grant, insiste per avere il massimo coinvolgimento del Rotary Club locale, soprattutto in quanto da poco sono stati proibiti i viaggi dei membri rotariani internazionali verso il Sud Sudan. Pertanto, il nostro piano di esecuzione del progetto è in fase di revisione per massimizzare il ruolo e il contributo dei locali, soprattutto per quel che riguarda l’ esecuzione e la successiva gestione del progetto nonché il training del personale coinvolto.

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